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Hugo Wolf

Il canzoniere italiano

Regia: Laura Cosso

Con Controluce teatro d'ombre

 

Sala Verdi Milano

Produzione 2015

Hugo Wolf, Canzoniere italiano, Milano, sala Verdi, 2015

con Controluce teatro d’ombre

Tra i tanti capolavori del Lied ottocentesco, il Canzoniere italiano di Hugo Wolf è tra quelli più impregnati di teatralità. Certo, manca il filo di una vicenda narrativa; e tuttavia, il carattere dialogico dei brani, l’ordine non vincolante della loro successione e la destinazione ad (almeno) due cantanti, fanno di questa raccolta un vero e proprio “testo” disponibile alla messa in scena.
 

Nello scegliere un’ambientazione evocativa, creata dal teatro d’ombre, ho così pensato che i sei cantanti potessero essere gli ospiti di un salotto privato: un gruppo di amici che, per animare la serata, decidono di dar vita a un gioco di ruoli. Hanno a disposizione una raccolta di poesie popolari italiane e, a ciascuno di loro, toccherà impersonare un carattere scegliendo il brano che più si adatta alla propria personalità. All’inizio sembra un innocuo passatempo, un modo per rievocare scenette e paesaggi di un’Italia immaginaria quanto bozzettistica. Poi, però, il gusto per l’esibizione prende piede fino a trasformarsi in un gioco pericoloso; un gioco durante il quale, grazie allo schermo della finzione, emergono gelosie sottaciute, perfidie fino allora represse, passioni private opportunamente celate dietro le pubbliche virtù. E sebbene tutto si risolva in un applauso liberatorio, non è detto che alla fine della serata gli ospiti non si ritrovino un po’ cambiati.
 

Il meccanismo del “teatro nel teatro”, lo scarto tra realtà e finzione mi sono sembrati gli stratagemmi più idonei per restituire la natura di questo Canzoniere italiano: una raccolta dove il calore mediterraneo pulsa di un’anima tedesca, la poesia popolare è riletta un una chiave colta e la musica di Wolf scava finezze introspettive, ambiguità e sottintesi propri di una sensibilità tutta fin de siècle.

Laura Cosso

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