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PUBBLICAZIONI

Berio. Un re in ascolto, “Nuova Rivista Musicale italiana”, XXVIII, 4, 1994.

 

Beethoven. Le Sonate e i Quartetti del periodo centrale, in L. Cosso, E. Fava, G. Pestelli, A. Rizzuti, Beethoven, Unione Musicale, 1995.

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Un re in ascolto: Berio, Calvino e altri, in Berio, a cura di E. Restagno, EdT, Torino, 1995.

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Teatro e musica. Per una ricerca aperta e popolare, “Konsequenz”, V, 1998.

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Materiali per il CDROM Vicino alla musica, a cura di Luciano Berio e Tullio Regge, casa editrice la Stampa, Torino, 1999

 

Non solo Verdi: ciò che dobbiamo a Massimo Mila, in “O Verdi addio”, Atti del convegno di studi – Università di Parma, La Finestra editrice, Trento, 2001.

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Strategie del fantastico: Berlioz e la cultura del romanticismo francese

Edizioni dell’Orso, 2002, 321 pp.

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Musica, arti figurative e spettacolo I, in La cultura dei musicisti italiani nel Novecento, a cura di G. Salvetti e M. G. Sità, Guerini, Milano, 2003.

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Una messa “laboratorio” , in Berlioz. Messe solennelle, Editrice La Scala, Milano, 2004.

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Il tema della natura in Berlioz: appunti per una riflessione, in Hector Berlioz. Miscellaneous Studies, a c. di F. Morabito e M. Niccolai, Ut Orpheus,  Bologna 2005.

 

Langue nuancée: la malìa del canto francese, in Manon di Jules Massenet, Editrice La Scala, Milano 2005-6, rist. 2011-12.

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Hector Berlioz, Palermo, L’Epos 2008, 454 pp.

 

Rossini, il comico e la regia, Edizioni del Teatro Regio di Torino, 2009.

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Bruno Maderna: la dernière saison de l’orchestre (insieme a E. Napolitano), C.N.R.S. Université de Paris I et Paris VIII, Basalte, Paris, 2009.

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Les Troyens. Prospettive per un’interpretazione, in Les Troyens di Hector Berlioz, Editrice La Scala, Milano 2014.

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Orfeo e la scena contemporanea, in In questi ameni luoghi. Intorno a Orfeo, Università degli Studi di Torino, 2018.

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Recensioni ai libri

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Strategie del fantastico

 

Nuova Rivista Musicale Italiana, I, 2004, p. 145

"Le celebrazioni per il centenario della nascita di Berlioz hanno contribuito senza dubbio all’arricchimento della bibliografia sull’autore anche nel nostro paese (notoriamente in posizione di retroguardia rispetto all’abbondante produzione pubblicistica d’oltralpe), come dimostra questa densissima monografia firmata da una studiosa formatasi alla scuola di Giorgio Pestelli.
Diciamo subito che si tratta di un contributo fondamentale per un’approfondita conoscenza non solo  del grande compositore ma, più in generale, anche del variegato e complesso ambiente culturale francese entro il quale è maturata la sua sensibilità e sono andate definendosi le coordinate del suo linguaggio artistico […]
Dati i limiti di una recensione, non è possibile dar conto di tutti i risultati raggiunti dalla studiosa, o rendere pienamente giustizia all’acutezza e alla varietà dei rilievi, all’ampiezza del taglio prospettico conferito ad una ricerca che va ben oltre i limiti e le prospettive della monografia sul singolo autore, configurandosi come una delle più suggestive ricognizioni sull’intera vita culturale francese nella prima metà  dell’Ottocento, come già accennato all’inizio. Con il denso capitolo sulle Nuits d’étè – giustamente considerate come ulteriore manifestazione di quella «vita in morte» (p. 254) già espressa e sviluppata in Roméo et Juliette -  giunge al suo epilogo un percorso esegetico che per rigore, coerenza e lucidità non è esagerato definire come un avvincente viaggio intellettuale (ponendosi come una delle migliori pubblicazioni nell’ambito della collana “Musica e letteratura” diretta da Giorgio Pestelli). Può essere considerato dunque come pienamente raggiunto quel «tranquillo fuoco critico” di cui Mario Bortolotto lamentava l’assenza nella pubblicistica di un autore vittima ancor oggi di troppi luoghi comuni."

Claudio Bolzan

 

 

Rivista italiana di musicologia vol. XXXVII – 2002 – N. 1, p. 172 -76

"Laura Cosso, Strategie del fantastico: Berlioz e la cultura del romanticismo francese, Edizioni dell’Orso, 2022, 321 pp.

Nel suo bel libro Laura Cosso segue un impegnativo percorso che accosta le poetiche letterarie francesi della prima metà dell’Ottocento (Balzac, Hugo, Nerval, etc.) e le strategie compositive usate da Berlioz in alcune sue composizioni; ne risulta un’insolita analisi dei rapporti tra suono e parola, tra composizione musicale e testo, tra musica e letteratura, attenta non solo alle diverse e variamente attuate modalità di traduzione e di tradimento dei testi, ma soprattutto a quel che ascendenze, intenzioni, principi ispiratori derivati da quel clima culturale produssero concretamente nella forma, nell’articolazione, nella costruzione della musica di Berlioz.  La Symphonie fantastique, Roméo et Juliette, La damnation de Faust, Les nuits d’étè sono le tappe scelte dall’autrice nell’itinerario che la conduce, lungo gli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento, dalla conquistata maturità del compositore alle soglie della sua produzione operistica considerata come una svolta rispetto alle insolite soluzioni drammaturgiche degli anni in questione. Si tratta di un itinerario discontinuo e frastagliato; ma il saggio di Cosso non si esaurisce in esso e delinea con ricchezza di suggestioni un panorama più vasto, i cui confini sfumano da una parte nella produzione musicale e letteraria più tipicamente romantica, dall’altra nella modernità degli atteggiamenti e dei linguaggi del secolo a venire. Per cui al pregio dell’intelligente lettura analitica, attenta a cogliere nella costruzione ritmico-melodica e soprattutto nelle scelte armoniche e timbriche gli ondeggiamenti poetici del compositore, aggiunge incursioni e divagazioni che disegnano al suo interno una baluginante costellazione […]"

Amalia Collisani

 

 

Il corriere della sera, 10 luglio 2002

Berlioz tra musicae letteratura

"Quella di Hector Berlioz è la classica figura di musicista di cui solitamente si dice che fosse anche letterato di vaglia. Ma al di là di pur suggestive comparazioni tematiche, il rapporto tra musica e letteratura, o meglio l’ influenza di quest’ ultima sulla prima, non è stata mai indagata in termini sistematici, quantomeno nella pubblicistica in lingua italiana, che nel caso di Berlioz non è granché estesa. Indagare come i modi del fantastico elaborati dalla cultura francese intorno agli anni Trenta dell’ Ottocento abbiano suggerito al musicista precise scelte stilistiche, formali e drammaturgiche è invece il compito che si è prefissa Laura Cosso in questo libro. Musicologa seria e preparata, la torinese ha ovviamente privilegiato l’ analisi di quella parte della produzione berlioziana che meglio si adatta allo scopo (la Sinfonia fantastica, Roméo et Juliette, La damnation de Faust, le meravigliose Nuits d’ été) e ha redatto un saggio piacevole a leggersi ed equilibrato assai. Un moderno testo di storia della musica, in cui gli strumenti d’ indagine offerti dalle diverse branche della musicologia sono utilizzati con competenza e disinvoltura. Cosicché l’ analisi formale è rigorosa ma non fine a se stessa, gli oggetti interessanti in chiave semiologica non sono trattati come feticci, gli approfondimenti estetici e storici non soverchiano la riflessione musicale.
Enrico Girardi, Corriere della Sera

 

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MUSICA, Rivista d’informazione musicale e discografica, luglio-agosto 2002

"Il ricco e denso volume di Laura Cosso Strategie del fantastico: Berlioz e la cultura del romanticismo francese, pubblicato dalle Edizioni dell’Orso, nella collana “Musica e letteratura” diretta da Giorgio Pestelli, segna un punto fermo nella saggistica italiana sull’Ottocento, non solo per la particolarità del tema trattato, pressoché assente in Italia ad eccezione dei pochi saggio citati nella ricca appendice bibliografica, ma per il taglio metodologico adottato.
Laura Cosso affronta un tema caro al romanticismo francese ma con fortissimi riverberi anche nella cultura tedesca dell’Ottocento: il rapporto musica-letteratura e le molteplici forme attraverso cui tale rapporto è reso di volta in volta esplicito (programma, teatro immaginario, realismo e visionarietà del testo musicale etc.).
L’esito è una lettura interdisciplinare, nella quale considerazioni di ordine estetico, filosofico, letterario, s’intrecciano con continui riferimenti al testo musicale. Il recupero di questo intreccio, nei confronti del quale la musicologia italiana si è dimostrata per troppo tempo impermeabile, costituisce uno dei meriti principali del volume, il cui presupposto non è una generica quanto scontata ricerca di possibili unità tematiche tra il fenomeno letterario di partenza e quello musicale che ne deriva,  ma la convinzione che i filtri del fantastico  suggeriscano al compositore soluzioni stilistiche, timbriche e formali per loro natura non dissimili dalla matrice poetica di partenza."

Franco Soda

 

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AMADEUS n. 2 febbraio 2003

"Nelle sue Strategie del fantastico: Berlioz e la cultura del romanticismo francese, Laura Cosso traccia il quadro degli intrecci che legano il grande compositore nato due secoli fa ai movimenti culturali prevalenti in Francia negli anni ’30. Tratta capolavori come Roméo et Juliette, La damnation de Faust, Les nuits d’étè e la Sinfonia fantastica: a proposito di quest’ultima, in un capitolo assai denso e a tratti perfin seducente, delinea una poetica del fantastico che «non coincide in Berlioz con l’impalpabile nebbia del sogno ma con la precisione dei particolari a cui ancorare l’immaginazione». Sulla base di quest’idea, evidenzia nelle varie composizioni gli agganci con la cultura coeva, non privi di contraddizioni e deviazioni. Ne risulta un quadro vivido, dove l’analisi tecnica sorregge l’interpretazione critica e ne favorisce la comprensione."
Giuseppina La Face Bianconi

 

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L’INDICE dei libri del mese, dicembre 2002

"Laura Cosso, Strategie del fantastico: Berlioz e la cultura del romanticismo francese, Edizioni dell’Orso, 2022, 321 pp.

Pur essendo imperniato su Berlioz, Strategie del fantastico è un’esplorazione attenta e articolata intorno alle anomalie del “realismo romantico”; della lettura può godere con profitto anche l’appassionato d’arte e di letteratura, e chi ancora non ami Berlioz può cogliere al volo l’occasione per cambiare idea: se non ne verrà un amore romantico, il che dipende pur sempre da gusti pensionali, certo nascerà un’emozione intellettuale."

Elisabetta Fava

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Hector Berlioz

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Il giornale della musica, n. 1 2009

"Se è vero che in Berlioz biografia e creazione artistica sono stretti in un nodo gordiano che per certi aspetti non ha eguali, sembra allora inevitabile che qualsiasi studio orientato a dare un ritratto a tutto tondo del compositore non possa fare a meno di adottare il tradizionale taglio “vita e opere”. Tuttavia, proprio nel caso di Berlioz, la complessa alchimia di elementi in gioco impone anche di ripensare in modo specifico questo approccio: pena un certo appiattimento critico, come quello che serpeggia nella monografia di Henry Barraud apparsa in Italia nell’ormai lontano 1978.
Ben diverso è invece il caso del lavoro che oggi, a trent’anni di distanza, Laura Cosso pubblica per L’Epos […]. Fin dalle prime pagine, si nota la capacità di evitare le secche della mera aneddotica, per utilizzare invece i dati storici e biografici sempre in stretta connessione con una produzione compositiva che, a tutti gli effetti, resta il tema di fondo del libro. Soprattutto, la Cosso riesce a “tematizzare” in modo sostanziale quella complessa dialettica che in Berlioz unisce vita e arte, vicende private e pulsioni creative, orizzonti culturali e determinanti interiori. In tal senso, forse non è esagerato dire che l’argomento principale del libro è il modo in cui il poliedrico “io” del compositore – nelle sue varie forme di soggetto empirico, personaggio letterario, reinvenzione autobiografica – entra nella creazione musicale e interagisce con essa. Senza mai spezzare del tutto il filo rosso della cronologia, la Cosso dispone il suo materiale d’indagine all’interno di una forma “aperta”, riprende e amplia di continuo i  suoi temi, pur circoscrivendo generi specifici e singole opere all’interno di capitoli molto focalizzati e definiti […] "

Maurizio Biondi

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Euterpevenezia

"Laura Cosso, studiosa del Romanticismo francese, inse- gna Arte scenica nel Conservatorio di Milano. A Hector Berlioz aveva già dedicato un saggio critico nel 2002: ora L’Epos pubblica una sua ampia monografia a tutto tondo. Alla biografia, ripercorsa lungo il solco obbligato dei Mé- moires, s’intreccia la riconsiderazione dei tanti capolavori prodotti da Berlioz. L’autrice delinea una formazione ar- tistica e intellettuale condotta nel segno di un’accesa im- maginazione romantica, alimentata sia dai paesaggi italia- ni conosciuti durante il soggiorno all’Académie de France di Roma, sia dalla lettura di Shakespeare e Virgilio, dei ro- manzi storici di Scott, del Faust di Goethe, sia dall’esaltan- te «scoperta» di Beethoven e Weber. Esamina partitamen- te i procedimenti compositivi, l’idiosincratica concezione della forma, le tecniche dell’orchestrazione, l’immagino- sa poetica sinfonica, il senso del teatro che governa un’in- venzione fiammante. Discute poetica, stile, stesure di cre- azioni come Benvenuto Cellini, Roméo et Juliette, La Damnation de Faust, Les Nuits d’été, Les Troyens: una ricca messe di no- tizie, riflessioni, aperçus intellettuali arricchisce una lettura sempre istruttiva e piacevole. Il libro è corredato del cata- logo delle opere, cronologicamente ordinato, e di un’ocu- lata bibliografia e discografia."

Giuseppina La Face Bianconi
http://www.euterpevenezia.it/attivita/rivista/31_VeMuDi_68-69_cartacanta.pdf

 

 

L’INDICE dei libri del mese, n. 2, 2009

"Uno degli aspetti più interessanti  del romanticismo di Berlioz è l’osmosi tra biografia e arte: un aspetto spesso studiato e analizzato a proposito del dichiarato autobiografismo della Sinfonia fantastica; Cosso prova a muoversi in senso speculare e legge nei Mémoires le strategie con cui Berlioz accredita a se stesso un’immaginazione letteraria e romanzesca, «già sottoposta a un’operazione che perviene l’ambito estetico». […] Se nelle prime pagine la narrazione della biografia sconfina nella critica estetica di un’opera letteraria, l’inverso accade per l’analisi e la descrizione delle opere. Cosso individua alcuni percorsi trasversali ai generi musicali nelle opere di Berlioz che ordina così in senso tendenzialmente cronologico […]. Con questo taglio,  l’opera di Berlioz è interpretata grazie a continui rimandi alle teorie estetiche via via elaborate dall’autore e, di conseguenza, alle notizie della sua biografia intellettuale che ne danno senso. […]"

Paolo Russo

 

 

Amadeus, marzo 2009

"Da tempo addentro al multiforme universo creativo di Berlioz, Laura Cosso dà ora alle stampe una corposa monografia in cui la vita e l’opera sono inscindibilmente fuse. La seconda è sì specchio della prima, ma attraverso la mediazione delle Memorie berlioziane, autobiografiche sì, ma a loro volta opera d’arte letteraria e manifesto artistico. Fra idealità e delusioni, il discorso è vigorosamente spostato sull’opera musicale, la vita si legge attraverso questa, ma in fondo è la musica ad essere protagonista. Il taglio generale non è narrativo, quanto piuttosto di natura critica con una solido impianto metodologico che non si rivela quale sovrastruttura. Attraverso i generi, sovente accostati perché fra loro commisti, emerge la pluralità visionaria di Berlioz, per il quale l’eterogeneità dei materiali fu una costante nella composizione, con un fulgido esempio in Roméo et Juliette . Ogni lavoro è indagato in profondità, molti aspetti sono riconsiderati o rimessi in luce, primo fra tutti la natura di teatro immaginario della Damnation de Faust , da Berlioz nient’affatto concepita per la scena, a differenza di quanto i teatro oggi fanno."

di Giangiorgio Satragni

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